La FatturaPA: panoramica e fonti del nuovo sistema

Steve JobsBaratterei tutta la mia tecnologia per una serata con Socrate. (Steve Jobs)

 

Chissà quanti di noi, di fronte a nuove tecnologie e procedure incomprensibili avranno pensato che il “passato manuale” fosse cento volte migliore di questo presente stile Minority Report. Ma il progresso non si può e non si deve arrestare, quindi possiamo solo pensare di “farcelo amico”. Stesso discorso vale per le procedure economico-finanziarie, quelle obbligatorie cui non ci si può sottrarre, come la FatturaPA, una realtà con cui bisogna convivere e che è bene imparare a sfruttare.

Le aziende che devono fatturare servizi e prodotti alla PA oggi devono adottare la FatturaPA, ovvero una nuova procedura informatica che richiede un po’ di tempo e manualità e che, come tutte le innovazioni tecnologiche, spesso sono accompagnate da dubbi e difficoltà applicative, cui si aggiungono i costi per adeguare le infrastrutture aziendali e per la formazione del personale.

Il sito dedicato alla fattura elettronica per la PA definisce il nuovo “documento”:

La FatturaPA è una fattura elettronica ai sensi dell’articolo 21, comma 1, del DPR 633/72 ed è la sola tipologia di fattura accettata dalle Amministrazioni che, secondo le disposizioni di legge, sono tenute ad avvalersi del  Sistema di Interscambio.

Il suo contenuto è un file XML (eXtensible Markup Language), secondo il formato della FatturaPA, l’unico accettato dal nuovo sistema; la sua autenticità e integrità sono garantite dalla firma elettronica e la trasmissione del documento “è vincolata alla presenza del codice identificativo univoco dell’ufficio destinatario della fattura riportato nell’Indice delle Pubbliche AmministrazioniAlla firma del file è dedicata un’apposita sezione sul sito ufficiale, cui segue anche un elenco di esempi di firma di fattura singola o di gruppo di fatture.

Oltre a disporre ormai di una PEC, il passo numero uno è sicuramente quello di registrarsi, se non lo si è ancora fatto, al servizio Entratel – Fisconline per poter accedere al Sistema di Interscambio, il cui funzionamento viene sintetizzato in questa immagine:

Sistema di Interscambio

Il file singolo o l’archivio ZIP con più documenti da trasmettere al Sistema di Interscambio deve essere predisposto secondo regole precise, deve cioè essere rispettata una nomenclatura precisa. Il file deve poi transitare su un canale accreditato, che si tratti di un Web Service o di un FTP o altro.

Tutto ciò può apparire ostico, ma alla fine il processo si traduce nella compilazione di una fattura e nell’invio tramite PEC  del file digitalmente firmato e codificato e il tutto può essere fatto anche tramite Web, controllando l’invio da apposita sezione cui si accede con credenziali proprie. E’ possibile provare a fare una simulazione di compilazione e invio di fattura tramite apposita procedura sul sito ufficiale, così da scoprire criticità e risolvere eventuali problemi.

Infine, come si fa a sapere se una FatturaPA è giunta a destinazione? Il Sistema di Interscambio è basato su un concetto semplice: gli errori di trasmissione vengono segnalati, quindi se la procedura è andata liscia come l’olio vuol dire che sì, ce l’abbiamo fatta!

Quanto costa fatturare alla PA in questo modo? Come anticipato nell’incipit, i costi non sono specifici per questo tipo di procedura ma devono essere sostenuti per l’ingresso dell’azienda nel mondo della digitalizzazione: PEC, servizio di firma digitale, formazione del personale e tempi di lavoro del personale, aggiornamenti software e quant’altro hanno ovviamente un costo, talvolta periodico altre volte spot, ma va sostenuto per migliorare le rese aziendali, indipendentemente dalla fatturazione alla PA.