Codici di errore ancora frequenti negli scartati dallo SdI.

Dal 30 Luglio 2019, l’Agenzia delle Entrate ha implementato una nuova serie di controlli che lo SdI effettua sulla congruenza dei dati nelle fatture che riceve.
Questo ha naturalmente generato una serie di scarti inaspettati perché errori che prima venivano trascurati, adesso vengono identificati ad opera dei nuovi controlli attuati.
I controlli aggiornati comprendono:

  • Codice destinatario non valido (errore 00311)
  • Incoerenza fra Partita IVA e Codice FIscale (quando sono presenti entrambi), per il cedente/prestatore (errore 00320) e anche per il cessionario/committente (errore 00324)
  • Codice Fiscale non corretto o mancante nel caso in cui la Partita IVA  sia quella di un gruppo IVA, per il cedente/prestatore (errori 00321 e 00322) e per il cessionario/committente (errori 00325 e 00326)
  • Partita IVA cessata da più di 5 anni (errore 00323)
  • Il campo “PECdestinatario” contiene un valore non ammesso, ovvero uno degli indirizzi PEC riservati allo SdI (errore 00330)
  • Errato arrotondamento nel calcolo del prezzo totale di un bene/servizio (errore 00423)

Fra questi l’errore più segnalato agli operatori è la mancanza di coerenza fra Partita IVA e Codice Fiscale: quando sono entrambi presenti, lo SdI non solo verifica la correttezza ed esistenza di entrambi (cosa che peraltro faceva anche precedentemente all’aggiornamento del 30/07/2019) ma controlla anche la corrispondenza fra la Partita IVA e il Codice Fiscale registrati all’Agenzia delle Entrate.