Chi è passato come me dal regime dei minimi alla fatturazione ordinaria avrà notato che fatturare è assai differente. Oltre all’IVA, in fattura compare la ritenuta d’acconto e “talvolta” la rivalsa.
La rivalsa è il diritto del professionista iscritto all’albo di ottenere un 4% dal cliente a copertura parziale della contribuzione INPS; per gli iscritti alla gestione separata — una sorta di limbo per freelance — invece purtroppo il diritto non esiste, quindi è facoltà del professionista addebitarla o meno al suo cliente.
In realtà, la facoltà altro non è che una forma di contrattazione, per cui se con il cliente si è concordato un importo lordo è evidente che il professionista pagherà da sé l’intero ammontare di imposta.
Ma come si calcola la rivalsa? Ecco un esempio: supponiamo di fatturare 100 € nette al cliente; la fattura conterrà dunque:
- Imponibile: 100 €
- Ritenuta d’acconto su 100: 20 €
- Rivalsa del 4% su 100: 4 €
- IVA 22% su Imponibile+rivalsa: 22,88 €
- Totale in fattura: 100 + 22,88 + 4 -20 = 106,88
MyFoglio è in grado di aggiungere la rivalsa automaticamente. Basta inserire la rivalsa nel profilo fiscale, creandone uno apposito per le proprie esigenze. Poiché, come detto, la rivalsa non è un obbligo per il cliente, su MyFoglio si possono creare più profili fiscali, in considerazione di ciò. Chi volesse approfondire l’argomento, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato alcune delucidazioni alla normativa.