Come si deducono fiscalmente le spese carburante? Vediamo qual è la normativa fiscale di riferimento e come si possono registrare le spese carburante su myfoglio per sapere quanto incidono sulle spese aziendali.
Prima del 2011 i possessori di partita IVA intenzionati a dedurre fiscalmente le spese carburante sostenute nell’esercizio di impresa, dovevano compilare obbligatoriamente la cd. scheda carburante e presentarla al commercialista per la registrazione fra i costi. Essa deve contenere: l’anagrafica dell’acquirente, professionista o azienda, la targa e marca del veicolo, il modello e la targa o il numero del telaio, o altri elementi identificativi del veicolo stesso apposti dalla casa madre, l’importo del carburante acquistato e i Km percorsi, la data della fornitura, il corrispettivo al lordo dell’Iva, l’ubicazione della stazione erogatrice, i dati identificativi del soggetto IVA che deve dedurre il costo, anche a mezzo di un timbro, e per finire la sua firma. La disciplina della scheda carburante è contenuta nell’articolo 1 del D.P.R. 444/1997 unitamente ai documenti di prassi amministrativa n. 205/1998 e n. 59/2001. Un facsimile di scheda carburante si può scaricare dal sito Microsoft.
Tuttavia, la circolare 42/E del novembre 2012 dell’Agenzia delle Entrate ha innovato la materia della deducibilità delle spese carburante, introducendo un’importante ipotesi di esonero dalla compilazione della scheda carburante. Nella circolare si legge: «L’articolo 7, comma 2, lettera p), del D.L. 13 maggio 2011, n. 70 (c.d. Decreto sviluppo) – convertito con legge del 12 luglio 2011, n. 106 – ha aggiunto il comma 3-bis all’articolo 1 del richiamato D.P.R. n. 444 del 1997, prevedendo che “In deroga a quanto stabilito al comma 1, i soggetti all’imposta sul valore aggiunto che effettuano gli acquisti di carburante esclusivamente mediante carte di credito, carte di debito o carte prepagate emesse da operatori finanziari soggetti all’obbligo di comunicazione previsto dall’articolo 7, sesto comma, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 605, non sono soggetti all’obbligo di tenuta della scheda carburante previsto dal presente regolamento”.
In altre parole, pagando il carburante con una carta di credito, di debito (bancomat) o prepagata intestata all’impresa o al libero professionista non sarà più obbligatorio compilare la scheda carburante. L’Agenzia delle Entrate specifica anche che: «Non è necessario che la carta elettronica sia utilizzata esclusivamente per l’acquisto di carburante, potendo il medesimo mezzo di pagamento essere utilizzato anche per effettuare altri acquisti. Naturalmente, se contestualmente all’acquisto di carburante vengono effettuati anche acquisti di beni/servizi di diverso genere, è necessario che l’acquisto di carburante avvenga mediante una transazione distinta, al fine di consentirne la separata individuazione.» E ancora, in considerazione del fatto che le persone fisiche con partita IVA non sono tenute ad aprire conti correnti aziendali separati da quelli personali, la stessa circolare 42/E del novembre 2012 dichiara che «la carta utilizzata per l’acquisto di carburante non è necessario che sia utilizzata esclusivamente per gli acquisti relativi all’attività d’impresa o artistica o professionale».
E veniamo ora alla registrazione degli acquisti di carburante su myfoglio. Anche se non abbiamo fisicamente una fattura da registrare, perché in realtà il distributore non ci rilascia una fattura, noi dobbiamo creare una nuova fattura acquisti: logghiamoci, andiamo nel menu Nuova, sezione Registrazione, poi Fattura:
Nel campo Numero del documento potremmo inserire la ricevuta Bancomat o Carta di Credito rilasciata dal distributore e registrare la relativa data nell’apposito campo. Inseriamo poi il nome del distributore nel campo Fornitore, cercando di aggiungere quanti più dati possibili. Per registrare la voce nel dettaglio, usiamo un codice arbitrario, per esempio CARB, mentre nel dettaglio inseriamo una descrizione che ci aiuti a individuare l’auto, il distributore e magari il conducente del mezzo se l’autoveicolo è intestato all’azienda e può essere guidato da dipendenti. Dopo aver indicato anche la percentuale IVA e riempito tutti i campi obbligatori, ricordiamoci di commutare il pagamento in “Pagato” dal momento che vogliamo contabilizzarlo e di allegare — dopo averlo scansionato — lo scontrino/ricevuta Bancomat o Carta di Credito che ci è stata rilasciata.
A questo punto, il Dettaglio Entrate/Uscite, al quale abbiamo dedicato un post, riporterà la spesa, inoltre possiamo fare una scrematura per esportare tutte le fatture di registrazione di spese carburante per vedere, magari in Excel, a quanto ammontano rispetto alle altre. Inseriamo nel campo Start il codice CARB, lanciamo la ricerca, selezioniamo solo le fatture acquisti risultanti e clicchiamo su Esporta.
Una nota di precisazione: la registrazione su myfoglio è utile a uso interno, per conoscere quanto si spende e archiviare le ricevute che servono per eventuali controlli dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda invece le percentuali di deducibilità delle spese carburante bisogna fare riferimento a un altro post.