Il Decreto del Ministro dell’Economia e Finanze 23 gennaio 2015 ha introdotto, a far data dal 3 febbraio scorso, l’obbligo di indicare nella FatturaPA l’assoggettamento dell’operazione al meccanismo dello split payment, letteralmente scissione dei pagamenti. Pertanto, sul sito dell’Agenzia delle Entrate dedicato alla fattura elettronica viene specificato che il sistema è stato adeguato per permettere l’assolvimento dell’obbligo mediante l’aggiunta di un valore (il carattere “S”) tra quelli ammissibili per il campo <EsigibilitaIVA>, contenuto nel blocco informativo <DatiRiepilogo>. Ma di cosa stiamo parlando? E come è possibile adempiere all’obbligo utilizzando il sistema myfoglio?
Secondo la Legge di Stabilità 2015, il meccanismo di versamento dell’IVA in fattura elettronica ha subito un’inversione di adempimento: toccherà alla PA che riceve la fattura dal fornitore versare l’IVA dei beni e servizi fatturati direttamente all’Erario, pagando al fornitore solo l’imponibile. Le PPAA interessate dall’obbligo sono enti statali centrali e territoriali, ASL, Camere di Commercio, Università e altre PPAA citate nel provvedimento. Con questo meccanismo di scissione del pagamento, e salvo determinate eccezioni, l’azienda fornitrice indica in FatturaPA l’ammontare dell’IVA e l’assoggettamento allo split payment, quindi incassa il corrispettivo del servizio o del bene che ha ceduto alla PA, ma non incassa l’IVA, che potrà recuperare solo in seguito, in sede di compensazione.
Apparentemente il meccanismo è lineare e non dovrebbe provocare nessun contraccolpo, e anzi, nelle intenzioni del Governo porrebbe un freno all’evasione dell’IVA; nella sostanza, però, in tempi di carenza di credito alle imprese, anche a causa dei ritardi nei pagamenti da parte della stessa PA, la mancanza del versamento dell’IVA al fornitore riduce la liquidità di quest’ultimo, che poi dovrebbe recuperarla in sede di dichiarazione IVA trimestrale o annuale, cumulando magari crediti verso lo Stato che quest’ultimo paga con ritardo.
Al di là delle polemiche sollevate al meccanismo dell’inversione contabile, parte delle quali sono sfociate in ricorsi all’UE, le operazioni assoggettate allo split payment sono quelle contenute nell’art. 17 cc. 5 e 6 e nell’art. 74 cc. 7 e 8 del d.P.R. 633/1972. Un approfondimento “tabellare” delle norme relative al reverse change è contenuto in una sintesi offerta da Confartigianato Alto Milanese, comoda da consultare.
Vediamo allora come inserire in FatturaPA l’indicazione della scissione del pagamento attraverso il sistema di online billing predisposto da myfoglio.
Abbiamo recentemente introdotto la funzione di selezione dell’esigibilità dell’IVA direttamente in fattura, questo permette di indicare anche il caso relativo allo Split Payment.
Basta selezionare dal menù a tendina che compare cliccando sul campo Esigibilità dell’IVA la voce corrispondente direttamente in fase di creazione della fattura.
Ecco come agire invece sul profilo fiscale:
Una volta loggati in myfoglio, andiamo nelle impostazioni per settare il profilo fiscale relativo alla sola fatturazione elettronica:
Entriamo nel menu FatturaPA Impostazioni, e selezioniamo il regime IVA opportuno e scegliamo nel campo Esigibilità dell’IVA la voce Scissione dei pagamenti. Quindi salviamo e creiamo la fattura elettronica.