Il nuovo volto del modello ISEE

Io non so se posso vivere o no col mio reddito — il governo non mi lascia provare. (Bob Thaves)

L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) cambia volto: più vicino al concetto di redditometro, il nuovo modello si arricchisce di parametri che dovrebbero rispondere all’esigenza di rappresentare in dettaglio una situazione reddituale più realistica. A parte le difficoltà di interfacciarsi con l’INPS per ottenere il nuovo modello, vediamo cosa contempla.

L’ISEE prende in considerazione la situazione del nucleo familiare e nel calcolo di quest’anno vengono aggiunti anche redditi fiscalmente esenti:

  1. reddito complessivo ai fini IRPEF;
  2. redditi soggetti a imposta sostitutiva o a ritenuta a titolo d’imposta;
  3. ogni altro reddito non soggetto a imposta, inclusi i redditi da lavoro dipendente prestato all’estero;
  4. i proventi da attività agricole soggetti a IVA prendendo come base imponibile quella ai fini IRAP, al netto dei costi del personale;
  5. assegni per il mantenimento di figli effettivamente percepiti;
  6. trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari (incluse carte di debito) in più rispetto al reddito IRPEF;
  7. redditi fondiari relativi a beni non locati soggetti all’IMU;
  8. reddito da attività finanziarie: viene applicato un tasso di rendimento medio annuo a titoli decennali del Tesoro ovvero, ove inferiore, il tasso di interesse legale vigente al 1° gennaio (maggiorato di un punto percentuale) a tutto il patrimonio mobiliare complessivo del nucleo familiare (con l’esclusione dei depositi e conti correnti bancari e postali);
  9. il reddito lordo dichiarato fiscalmente nel paese di residenza da cittadini italiani residenti all’estero (AIRE).

Con l’ISEE 2015 entra in vigore anche il nuovo modello di DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica), in sostituzione dell’autocertificazione, che verrà presentata ai Comuni, ai CAF, all’amministrazione o alla sede dell’INPS competente per territorio, affinché possano essere effettuati dei controlli incrociati sui dati già ricevuti dal Fisco e dall’INPS. Dalle rilevazioni effettuate prima dell’entrata in vigore della nuova DSU, risultava che il 90% di coloro che richiedevano l’ISEE dichiarava di non avere conti bancari o postali. Pare che, infatti, dalle rilevazioni effettuate prima dell’entrata in vigore della riforma, il 90% di coloro che richiedevano l’ISEE dichiarava di non avere conti bancari o postali.

Si può scaricare il modello pubblicato in Gazzetta Ufficiale o tentare una simulazione ISEE dal sito dell’INPS.