I vantaggi della digitalizzazione dei processi con clienti e/o fornitori, emergono evidenti dalle ricerche dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione della School of Management del Politecnico di Milano.
Il beneficio ottenibile passando da un processo tradizionale basato su carta alla Fatturazione elettronica, per organizzazioni che producono/ricevono un volume di Fatture superiore alle 3.000 Fatture/anno, si assesta tra i 7,5 e gli 11,5 euro a fattura. Questo beneficio deriva da risparmi legati alla riduzione dell’impiego di manodopera per attività di stampa e imbustamento; gestione della relazione con il cliente (presa in carica della fattura, riscontri e pagamenti) ed eliminazione dei costi di gestione dell’archivio cartaceo. Benefici ragguardevoli – stimati tra 2,7 e 5,6 €/fattura – si riscontrano anche per realtà più piccole. Occorre comparare poi i risparmi ottenuti con il costo della soluzione adottata. Un elemento vincente per myfoglio che offre la possibilità di emettere fatture gratuite online oppure di scegliere una soluzione personalizzabile con maggiori funzionalità nella versione a pagamento.
Generalizzando queste analisi e provando a trasferirle al Sistema Paese, l’estensione dei principi ispiratori della Fatturazione elettronica a tutti i documenti del Ciclo dell’Ordine nelle relazioni tra imprese e PA, porta a stimare un risparmio conseguibile di 6,5 miliardi di euro/anno. E l’ipotesi di estendere questo modello a tutte le relazioni commerciali nel nostro Paese, non solo verso la PA ma anche tra imprese, consente di inquadrare un beneficio raggiungibile misurabile in circa 60 miliardi di euro/anno. Ciò non rappresenta evidentemente un flusso di cassa a disposizione di cittadini e governo ma valorizza la somma dei costi per materiali, spazi e manodopera impegnata in attività a basso valore aggiunto: è dunque una misura del potenziale recupero di competitività per l’intero Sistema Paese, se si adottassero gli strumenti digitali a supporto delle relazioni b2b.