Si possono emettere fatture Elettroniche in valuta estera?

La risposta più semplice a questa domanda è: no, gli importi devono essere in Euro.

L’Agenzia delle Entrate ha risposto ad un’interrogazione riguardo alle operazioni commerciali intrattenute con paesi al di fuori della zona Euro (per cui è comune indicare nei documenti non elettronici gli importi in valuta estera), entrando nel merito di questo quesito: con la FAQ n. 64 del 19 Luglio 2019, ha chiarito che nel campo <Divisa> occorrerebbe sempre riportare il valore “EUR”.
Se si volesse inserire nel file xml, per fini gestionali, l’indicazione del controvalore in valuta estera si potrebbero utilizzare (alternativamente):

  • i campi opzionali del blocco 2.2.1.3 (il campo <CodiceTipo> si userà per l’indicazione della divisa secondo lo standard ISO 4217 alpha-3:201 e il campo <CodiceValore> si userà per riportare l’importo nella divisa indicata);
  • i campi opzionali della sezione 2.2.1.16

Infine l’Agenzia delle Entrate ha precisato anche che è possibile valorizzare il campo <Divisa> con una valuta diversa dall’Euro ma in questo caso, per rispettare il dettato normativo dell’articolo 21 D.P.R. 633/1972, il contribuente deve specificare in fattura (anche nei campi descrittivi) che gli importi dell’imponibile e dell’iva delle singole righe e dei dati di riepilogo sono in Euro e solo l’importo totale della fattura (campo che lo SdI non verifica) si intenderà in valuta estera.

Comunque sia valorizzato il campo <Divisa> gli importi delle singole righe dei <DatiRiepilogo> e in particolare dei campi 2.2.2.5 <ImponibileImporto> e 2.2.2.6 <Imposta> saranno sempre considerati dall’Agenzia delle Entrate in Euro.